Sala dell'Eneide
La “Sala dell’Eneide” è decorata da scene che, seguendo fedelmente il testo dell’Eneide di Virgilio, illustrano il mito di Enea, l’eroe leggendario che, fuggendo da Troia approdò nel Lazio ove i suoi discendenti fonderanno la città di Roma
Il mito del viaggio di Enea si avvia dall’abbandono di Troia distrutta dai Greci e l’imbarco sulle navi verso Occidente, per proseguire attraverso il Mediterraneo,
Il Mare Mediterraneo è un mare già nell’antichità profondamente interconnesso e unificato, percorso da innumerevoli rotte di popoli e individui per i motivi più diversi, dalle guerre ai commerci, dalle carestie alle conquiste, fino alla ricerca di un nuovo futuro.
Il mito di Enea è l’eco di un antichissimo Mediterraneo caratterizzato da vivace mobilità, da profondi cambiamenti insediativi, dalla rapida evoluzione dei sistemi sociali, e dal contatto –spesso violento – fra culture differenti, in un quadro molto distante dalla stabilità che si affermerà con l’impero romano.
Enea è dunque il simbolo dell’incontro fra mondi diversi, della rinuncia e del dolore, ma anche del destino e della speranza nel futuro.
La madre di Enea, Venere è rappresentata nella raffigurazione centrale, la Dea intercede per suo figlio presso il Dio Vulcano che si distingue con una fiaccola in mano.
Oltre a ciò viene celebrata anche l’opera di Diomede nella sua azione di governo del marchesato, cui alludono le figure di Ercole, Cerere, Vulcano e della Venere Terrestre. Autore degli affreschi è Niccolò Circignani con due interventi di Giovanni Antonio Pandolfi, a testimonianza dell’importanza che rivestiva il Palazzo della Corgna.
La stampa tridimensionale rappresenta Venere, madre di Enea e il Dio Vulcano.
Hall of the Aeneid
The ‘Aeneid Room’ is decorated with scenes that, faithfully following the text of Virgil's Aeneid, illustrate the myth of Aeneas, the legendary hero who, fleeing from Troy landed in Latium where his descendants founded the city of Rome
The myth of Aeneas' voyage starts with the abandonment of Troy destroyed by the Greeks and the embarkation on ships to the West, to continue across the Mediterranean Sea,
Already in antiquity, the Mediterranean Sea was a profoundly interconnected and unified sea, traversed by countless routes of peoples and individuals for the most diverse reasons, from wars to trade, from famine to conquest, to the search for a new future.
The myth of Aeneas is an echo of an ancient Mediterranean characterised by lively mobility, profound settlement changes, the rapid evolution of social systems, and the contact - often violent - between different cultures, in a framework far removed from the stability that was to establish itself with the Roman empire.
Aeneas is thus the symbol of the meeting of different worlds, of renunciation and pain, but also of destiny and hope for the future.
Aeneas' mother, Venus, is represented in the central depiction, the goddess intercedes for her son with the god Vulcan, who stands out with a torch in her hand.
Diomedes' work in governing the marquisate is also celebrated, alluded to by the figures of Hercules, Ceres, Vulcan and the Earthly Venus. The author of the frescoes is Niccolò Circignani with two interventions by Giovanni Antonio Pandolfi, bearing witness to the importance of Palazzo della Corgna.
The three-dimensional print depicts Venus, mother of Aeneas and the god Vulcan.